Lavoro, Autostrade e Cisl Trasporti Lazio presentano un paper sul futuro del lavoro alla luce della transizione energetica, ambientale e digitale
Il documento è stato selezionato e discusso oggi nell’ambito del convegno Aisri 2024, dedicato alle “Relazioni industriali nella ‘tripla transizione’: attori, processi ed esiti”.
Quali saranno le sfide che le imprese e i lavoratori dovranno affrontare alla luce della tripla transizione – energetica, ambientale e digitale – a cui stiamo assistendo? Qual è il ruolo delle relazioni industriali in un momento in cui la rivoluzione tecnologica porterà con sé cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e nella sua stessa cornice di senso? La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno distruggendo l’occupazione o la stanno solo trasformando? E’possibile una riscrittura antropologica del lavoro, basata sulla partecipazione e sulla condivisione di conoscenza? Prendendo come caso di studio Autostrade per l’Italia, come si dipana il passaggio da semplice gestore della mobilità, teso all’obiettivo delle rendite da pedaggio, all’attuale vision reticolare dei processi, che vede Aspi come operatore integrato, connesso con il territorio e i suoi lavoratori?
Queste le domande a cui si tenta di rispondere nel paper “L’estensione dell’interesse pubblico nell’impresa sostenibile. Transizione green e digitalizzazione: la via partecipata di Autostrade per l’Italia come operatore integrato della mobilità”, scritto dal segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, dal Responsabile Relazioni Industriali Autostrade per l’Italia, Marco Micaroni, e dal Responsabile Ufficio Studi della Fit-Cisl Lazio, Giuseppe Passacantilli.
Il documento, frutto di una collaborazione tra Autostrade per l’Italia e la Cisl Trasporti Lazio, è stato selezionato e discusso oggi, al Dipartimento di Scienze sociali ed economiche della Sapienza in via Salaria, nell’ambito del Convegno Aisri 2024, dedicato quest’anno proprio alle ‘relazioni industriali nella “tripla transizione”: attori, processi ed esiti”.
Per Marino Masucci e Giuseppe Passacantilli, “il case study Autostrade per l’Italia dimostra che, con un approccio partecipativo e con la contrattazione, la trasformazione digitale può essere cavalcata e non subìta: attraverso un reskilling del personale e un contratto di espansione, ad esempio, la digitalizzazione del comparto esazione è diventata l’occasione per stabilizzare centinaia di lavoratori. La rivoluzione digitale e la sostenibilità costituiscono un vero e proprio cambio di paradigma che trasforma la mission e la stessa natura delle aziende europee, che dovranno agire come un organismo vivente: la massimizzazione del profitto dovrà avvenire nel rispetto del territorio, del contesto sociale e dei lavoratori, secondo l’idea dell’impresa integrata di Federico Butera. In questo contesto e in questo senso, i dipendenti non saranno più semplici ‘sottoposti’, ‘subordinati’, ma saranno coinvolti e ascoltati in un’ottica partecipativa e di comunità, che stimoli la creatività lungo l’intera catena del valore e che favorisca scambio di conoscenza, reciprocità, contaminazione”.