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Coronavirus, sindacati Lazio a Prefetture, Asso Delivery e Regione: “Situazione riders fuori controllo: servono DPI, distanziamento e tamponi”

“Non si può ritenere essenziale il servizio di consegne a domicilio poi consentire alle aziende di settore di sottrarsi alle proprie responsabilità sulla sicurezza”

“La situazione in cui operano i riders delle consegne a domicilio è fuori controllo anche nel Lazio, ed in particolare a Roma. Le richieste dei clienti si concentrano sulle linee di ristoranti low cost, trai pochi ancora operativi. Come conseguenza si registrano assembramenti pericolosi di fattorini, a volte anche 20 e più, in situazioni logistiche che non permettono il distanziamento. A ciò si aggiunge che non tutti gli operatori hanno mascherine e guanti: le aziende ne hanno promesso la fornitura con un comunicato affidato ai media, ma avviene ancora a macchia di leopardo”.
E’quanto si legge in una nota dei Segretari generali di Filt-Cgil e Fit-Cisl di Roma e Lazio, Eugenio Stanziale e Marino Masucci, e del Commissario Straordinario della UilTrasporti Lazio, Gian Carlo Serafini, che hanno inviato una segnalazione sul tema ai Prefetti di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, ad Asso Delivery e all’assessore regionale della Sanità del Lazio.
“Non si può considerare questo servizio come primario – dichiarano i sindacalisti – e allo stesso tempo consentire alle aziende del settore di sottrarsi alle proprie responsabilità di tutela della salute dei suoi collaboratori e dei clienti. L’argomento secondo il quale essi sarebbero ‘liberi professionisti’ oramai è destituito di fondamento dalla sentenza della Corte di Cassazione che il 24 gennaio poneva fine alla causa di un gruppo di lavoratori contro Foodora, stabilendo che i fattorini hanno diritto alle stesse tutele dei lavoratori dipendenti. Mentre una sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze del 2 aprile intimava ad una impresa del Delivery Food di dotare di DPI anti-contagio un proprio collaboratore che aveva fatto istanza. E del resto Asso Delivery ha obiettivamente riconosciuto le responsabilità delle sue associate dal momento che aveva preso l’impegno, largamente disatteso, di dotare i propri fattorini delle difese dal coronavirus”.
“Occorre dunque – proseguono – fare in modo che i riders vengano posti in sicurezza per evitare sia danni alla loro salute sia la possibilità che divengano veicoli di contagio. Chiediamo alle imprese di distribuire ai collaboratori i dispositivi di protezione individuale attraverso la rete dei ristoranti. In difetto, chiediamo alla Regione Lazio di provvedere a farlo in luogo delle aziende. In secondo luogo, chiediamo alla stessa Regione di disporre di autorità i tamponi per tutti i fattorini operativi nel suo territorio onde dare certezza che non vi siano pericoli di contagio.
Riteniamo infine importante che la Regione Lazio prepari cartelloni informativi da apporre all’esterno dei ristoranti sulle raccomandazioni da seguire da parte di fattorini e ristoratori per prevenire la diffusione de contagio in modo che sia chiaro che le indicazioni e le informazioni le dia una istituzione e non delle imprese private”.

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