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Lavoro, Masucci (Fit-Cisl Lazio): “Su trasporti e rifiuti a Roma e nel Lazio servono sistemi partecipativi”

Intervento del sindacalista all’Agorà democratica sulla partecipazione: “Per reggere l’urto della pandemia e della guerra e aumentare la competitività, vanno valorizzate le conoscenze dei dipendenti”

“Atac e Ama sono due realtà strategiche per Roma, sia sotto il profilo dei servizi offerti che per le migliaia di posti di lavoro che garantiscono. E’urgente farle funzionare meglio: una buona mobilità e la corretta gestione dei rifiuti sono essenziali per la competitività e la qualità della vita nella Capitale. Per questo motivo riteniamo importante iniziare a pensare all’elaborazione di piattaforme sindacali che prevedano l’applicazione di sistemi partecipativi. I modelli conflittuali e la rivendicazione, il ‘muro contro muro’, sono da superare e lo ha mostrato con evidenza la pandemia. Il protocollo condiviso anti-covid e la costituzione di comitati aziendali per la sicurezza hanno rappresentato un’efficace esperienza di collaborazione tra aziende e sindacati, che ha migliorato l’esperienza lavorativa di un grande numero di persone. Siamo convinti che sia questa la strada da intraprendere”.
Lo ha dichiarato oggi il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, nel corso del suo intervento all’Agorà democratica organizzata dal Forum disuguaglianze e diversità, dal titolo “Aumentare la partecipazione di lavoratori/trici e cittadini/e nella governance delle imprese per combattere le disuguaglianze”.
“Riteniamo fondamentale che i lavoratori, veri conoscitori sul campo dei processi aziendali, delle loro criticità e dei loro punti di forza – spiega il sindacalista -, abbiano un ruolo attivo nelle decisioni. L’aumento parallelo della produttività delle imprese e delle tutele dei dipendenti è un obiettivo che con un approccio partecipativo può essere raggiunto, come stanno dimostrando gli accordi firmati negli ultimi mesi con Ama. Il patrimonio di conoscenze dei lavoratori deve essere valorizzato per l’efficienza dei servizi garantiti. L’alternativa potrebbe essere la privatizzazione, una prospettiva da scongiurare, perché subordinerebbe alla logica del profitto l’erogazione di servizi essenziali, che devono seguire criteri di universalità delle prestazioni”.
“Accogliamo con favore il metodo del débat public, un dialogo inclusivo e collaborativo – prosegue Masucci – e cogliamo l’occasione per ribadire che il momento della partecipazione è ora: proprio perché si deve reggere l’urto della pandemia e adesso della guerra, proprio perché vanno gestite al meglio le risorse del Pnrr ed elaborate visioni strategiche sul futuro, non ci si può abbandonare al conflitto sociale, nelle questioni sociali macroscopiche come in quelle microscopiche. L’esperienza della mitbestimmung tedesca, ovvero la partecipazione attiva dei lavoratori nei processi decisionali delle aziende, è stato un elemento decisivo per traghettare la Germania fuori dal disastro economico della seconda guerra mondiale. Lo stesso è avvenuto con lo ‘shunto’ giapponese, la fase di negoziazione in cui i sindacati discutono dei momenti salariali, introdotta nel dopoguerra, e con il toyotismo, un metodo di partecipazione attiva dei dipendenti a partire dall’organizzazione del lavoro. Dobbiamo ripensare anche noi i nostri paradigmi sociali alla luce delle sfide che abbiamo di fronte”.

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