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Ama paralizzata: lavoratori in appalto a un passo dallo sciopero, impianti pieni, strade sporche.

L’allarme lanciato nelle scorse settimane era purtroppo motivato. Ama è paralizzata, immobile. Nonostante la nostra disponibilità a interrompere lo stato di agitazione per risolvere i problemi più gravi che affliggono l’azienda, l’amministratore unico e direttore operativo Massimo Bagatti non ha nemmeno convocato un tavolo preliminare. Un silenzio e un isolamento imbarazzanti, che non trovano giustificazioni di fronte alla crisi sempre più evidente.
I lavoratori degli appalti per le utenze non domestiche martedì saranno in assemblea pubblica sotto la direzione di Via Calderon De La Barca dalle 11:00 alle 14:00 e sono a un passo dallo sciopero, vista la gestione disastrosa, per altro pagata anche dai lavoratori Ama che continuano a dover coprire un servizio esternalizzato. Ad aggravare questa situazione, l’introduzione di un nuovo sistema operativo che ha causato errori nelle buste paga dei dipendenti della partecipata capitolina, con perdite economiche non marginali.
Il Tmb di Rocca Cencia, che è di nuovo al limite, non ha nessun tipo di manutenzione ordinaria. Rischiamo da un giorno all’altro una nuova emergenza. Le strade tornano a sporcarsi visibilmente. Ci domandiamo quando si sbloccherà questa situazione paradossale, quando avremo un Cda vero, quando si uscirà dall’impasse sul bilancio e se l’amministrazione Bagatti intenda in qualche modo far funzionare l’azienda o se continuerà a galleggiare. La Giunta Raggi dovrebbe finalmente spiegare alla città quale sia la direzione, perché per adesso sembra che si navighi a vista e senza un obiettivo chiaro.

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