Rider, Fit-Cisl Lazio: “Aumento benzina ha pesanti ricadute su categoria, chiediamo soluzioni urgenti”
“L’aumento del prezzo della benzina, che ha recentemente sfondato il tetto dei due euro, è diventato anche un enorme problema per i rider che utilizzano mezzi a motore, e che si trovano a spendere mediamente almeno 2,50 euro in più per una giornata lavorativa, rispetto ad un anno fa. Con un breve calcolo, stimiamo circa 65 euro al mese in più, che si traducono in un aggravio tra i 650 e i 750 euro annui. Cifre molto, molto importanti per una categoria di persone i cui guadagni sono limitati: non riteniamo giusto che si scarichi soltanto sui lavoratori il prezzo di un aumento dei costi che ha cause globali”.
E’quanto dichiarano il Segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e il Segretario regionale responsabile del dipartimento Logistica della Fit-Cisl del Lazio, Luigi Benedetti, aggiungendo che “è importante intervenire concretamente per fare in modo che non siano le fasce deboli a portare sulle spalle il prezzo della crisi. A fronte dell’attuale situazione, l’innalzamento dei prezzi sulla ristorazione produce un contestuale aumento dei guadagni delle piattaforme di delivery, che riscuotono più commissioni, mentre ai lavoratori non resta che far fronte a un aumento dei costi fortemente impattante”.
“Lo ribadiamo – concludono-: il concetto dell’auto-imprenditorialità dei rider non può essere una semplice ‘scusa’ per scaricare su di loro i rischi di impresa. In un momento complesso come quello attuale, si dovrebbe anzi fare il possibile per ridurre le disuguaglianze sociali, appellarsi alla responsabilità sociale di impresa e andare incontro a chi ha più difficoltà, magari incentivando la circolazione di mezzi sostenibili con sostegni reali”.