Civitavecchia, Masucci alla presentazione del libro ‘il diritto all’equilibrio vita-lavoro”

Oggi, presso l’Aula Pucci del Comune, la presentazione del volume di Rosita Zucaro, giuslavorista e ricercatrice presso l’Istituto Nazionale per l’analisi delle Politiche pubbliche
“Il mondo del lavoro è in profonda trasformazione e sta via via cambiando lo stesso orizzonte di senso con cui le persone si rapportano alla loro occupazione: la realizzazione di sé, la crescita personale e la qualità della vita stanno acquisendo importanza rispetto al pur importante elemento retributivo. Il Welfare aziendale può essere fondamentale per ridisegnare lo scambio tra prestazione di lavoro e retribuzione, con quest’ultimo elemento che sta via via assumendo un carattere ancillare e non più predominante. Il volume ‘Il diritto all’equilibrio vita-lavoro’ scandaglia con grande esaustività e acutezza concettuale, un tema fondamentale, che tocca la realtà viva – anche emotiva, delle persone -, e che tuttavia ha mancato, fino ad oggi, di un perimetro definitorio nitido”.
E’quanto ha dichiarato il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, che oggi è intervenuto alla presentazione del volume ‘Il diritto all’equilibrio vita-lavoro di Rosita Zucaro, giuslavorista e ricercatrice presso l’Istituto Nazionale per l’analisi delle Politiche pubbliche, nel corso di un evento a cui hanno partecipato illustri personalità.
“Il volume di Zucaro ha il grande merito di analizzare ed esaminare la cornice all’interno della quale si innestano le novità riguardanti il diritto all’equilibrio vita-lavoro: i dati di contesto sono un elemento fondamentale per disegnare traiettorie sensate. Per quanto riguarda le nuove forme di lavoro che si stanno diffondendo, pensiamo che la possibilità di liberare milioni di ore in spostamenti, grazie all’adozione di interventi in pratiche di smart working e riduzione dell’orario di lavoro, permetterà di semplificare l’organizzazione familiare e di instaurare una nuova scansione della giornata, non più giocata attorno al lavoro, ma collegata proprio al suo miglioramento. La conciliazione vita-lavoro non deve essere percepita come una ‘concessione’ del datore di lavoro, ma come fattore dal forte potenziale nella creazione di valore sociale: stare con i figli, partecipare alla vita di quartiere, coltivare passioni relegate ai ritagli di tempo significa costruire società più sane, solide e, oseremmo dire, felici”.
“Iniziano a presentarsi molti elementi di evidenza empirica che correlano lo Smart working all aumento di produttività e quindi, con un’adeguata contrattazione, agli incrementi stipendiali. Inoltre lo smart-working non sembra destinato alla sola corsia preferenziale del terziario: è possibile intervenire da remoto anche su oggetti, macchine, impianti e reti, trasferendo al digitale e al remoto anche professioni tecniche di manutenzione e di assistenza di produzione. Per attuare questi cambiamenti sarà necessario un cambiamento culturale, un investimento sulla risorsa umana basato anche sulla fiducia e sulla qualità della prestazione futura. In questo senso giocherà un ruolo importante la contrattazione, che fino ad oggi è stata di grande aiuto nell‘entrare nelle tematiche del lavoro agile in modo capillare, affrontando temi quali il diritto alla disconnessione e la salute e sicurezza dei luoghi di lavoro”.
“Partendo dagli elementi di positività che ad oggi esistono – ha concluso -, molti dei quali descritti nel volume -, pensiamo che gli importanti sforzi concettuali come quelli di Zucaro siano fondamentali per arrivare a nuova fase costituente e all’elaborazione una politica industriale di ampio respiro in questo Paese, in una cornice europea solidale: tutto ciò in risposta alle criticità esistenti, che riguardano, in primis, la struttura del nostro tessuto produttivo, caratterizzato da piccole e medie imprese a basso valore aggiunto, che faticano ad introdurre processi di innovazione quali lo Smart working e la riduzione dell’orario di lavoro. Con un sapiente ripensamento del sistema, basato su analisi attente e coraggiose, come quella presente nel volume, potremo cambiare molti processi”.
Roma, 23 giugno 2025