Corso al Centro Studi di Firenze: l’esperienza di un delegato

di Ivano Caiazzi
Delegato Ama Fit-Cisl Roma e Lazio
Nelle date del 27-28 Febbraio e 1 Marzo 2019 a Firenze in via della Piazzuola 71, nel Centro Studi Nazionale CISL si è svolto il corso di formazione per quadri sindacali.
Nella prima giornata il corso è iniziato alle ore 14:00 ed è terminato alle ore 18:45;
Dopo la presentazione del corso e dei partecipanti sotto l’ attenzione del segretario generale Marino Masucci, sono intervenuti Francesco Scrima (Direttore del centro studi), Marco Lai (professore universitario in diritto del lavoro) e Francesco Lauria, euroformatore e responsabile Cisl per la formazione e la progettazione europea.
La giornata del 28 Marzo 2019 è stata caratterizzata dagli interventi del professor Alessandro Sorani (docente universitario esperto in comunicazione) e dal sindacalista Sergio Spiller (dipart. Contrattazione e Mercato del lavoro CISL Nazionale).
L’ ultima giornata di Corso è iniziata alle ore 9:00 ed è terminata alle ore 12:30 con Angelo Acquafresca che ha approfondito alcuni temi legati al delegato sindacale.
Ha aperto i lavori il direttore del Centro Studi Francesco Scrima per i saluti istituzionali, citando una frase:
“C’è sempre una risposta facile ai problemi difficili ma spesso è quella sbagliata”.
Il direttore dà grande peso alla formazione, e crede che formare ed investire nei giovani sia l’unica via di sviluppo per l’organizzazione, ci invita a sviluppare e ad approfondire la ricerca della nostra identità e quella del sindacato stesso.
Evidenzia il fatto che non serve “adorare la cenere” ma è più opportuno “alimentare il fuoco” per un crescita che risulti costante nel tempo.
Chiude il suo breve intervento spiegando che è fondamentale capire il ruolo e il riconoscimento sociale del sindacato per la difesa e la tutela dei diritti dei lavoratori e dell’intero Paese.
Marino Masucci, Segretario Generale Fit-Cisl Lazio, ha esordito raccontando un’ esperienza personale di quando ancora era un sindacalista alle prime armi: ha ringraziato la segreteria Nazionale e i partecipanti poi ha sottolineato con orgoglio che siamo l’unico sindacato ad avere una scuola di formazione,
dando risalto al fatto che il nostro è un sindacato speciale e all’ avanguardia, che non compra relazioni umane.
Chiude dando l’appuntamento al Consiglio generale del 6 marzo, che vedrà l’ingresso di un nuovo componente nella Segreteria Regionale.
Roberto Ricci, Segretario Regionale responsabile del dipartimento Mobilità Fit-Cisl del Lazio, fa leva sul fatto che la società è in costante sviluppo: un sindacalista deve essere curioso, più formato e più preparato rispetto al passato.
Fabio Bonavigo, Segretario Regionale responsabile delle Attività Ferroviarie e Servizi della Fit-Cisl del Lazio, riprendendo il discorso fatto dal segretario Ricci, ribadisce che un sindacalista poco curioso sia un sindacalista che non può crescere. Ha invitato i giovani a “sfruttare” il fatto che la nostra organizzazione è lungimirante e sempre attenta alla crescita dei suoi ragazzi.
Stefania Fabbri, coordinatrice del trasporto aereo, esordisce dicendo che non si finisce mai di imparare e la formazione è fondamentale per non restare indietro rispetto le leggi del governo e ai nostri competitor.
Il professor Marco Lai esprime massima felicità per il ruolo che ricopre: chiede al “nuovo” sindacalista di approfondire la conoscenza come elemento di professionalità identità e riconoscimento.
Vorrebbe una scuola di pensiero che sappia pensare al domani, non agisca mai di rimessa e sappia uscire dal presentismo; che sappia sempre dove andare e cosa chiedere. Al mondo d’ oggi, spiega, un sindacalista deve saper affrontare vertenze dipendenti-azienda, flessibilità e precarietà.
Precarietà che si è pensato di ridurre con il decreto dignità;
Lai Crede che il decreto abbia un obiettivo valido (contratti a tempo indeterminato) ma che gli strumenti per raggiungerlo non siano corretti. Tutto ciò ha scatenato un grandissimo turn-over e i datori di lavoro per non essere soggetti a causali non garantiscono contratti che vadano oltre i 12 mesi, pertanto si sta ottenendo il risultato inverso di ciò che si era prefissato; tuttavia è ancora presto per un’analisi approfondir
La CISL ha costruito un gruppo di lavoro con a capo Roberto Benaglia che si occupa dello sviluppo tecnologico.
L’ evoluzione tecnologica scardina gli assi cartesiani su cui finora si sono costruiti i rapporti di lavoro; il luogo di lavoro che non è più un luogo fisico: sfuma anche il tema dello straordinario e del riposo, perché la vita lavorativa è schiava della connessione ed è appesa al web. Prende sempre più piede lo smart working come modello organizzativo che interviene nel rapporto tra individuo e azienda.
Affrontato il tema innovativo del Crowd working
utilizzato per mettere in contatto la domanda e l’offerta di prestazioni professionali. In inglese crowd vuol dire folla e work significa lavoro. La traduzione alla lettera, non molto musicale in italiano, è dunque più o meno “lavoro nella folla” che, detto in soldoni, significa lanciare una proposta di un servizio, di una prestazione professionale nell’universo sconfinato di Internet, in attesa che qualcuno la trovi interessante.
Relazioni, rappresentanza e rapporti: si deve cercare di dar vita ad una nuova stagione con la capacità di comprendere le dinamiche del cambiamento. La strategia del rafforzamento e della diffusione della contrattazione di secondo livello (che un sindacalista deve avere nel suo hard disk) è una via obbligata che permette di cogliere al meglio le dinamiche specifiche aziendali e necessita di “una regolazione non pregiudizialmente ostile all’impresa”, per sviluppare rapporti tra le parti “generando valore in termini di produttività, di competitività e di benessere del lavoratore”;
Lai accenna all’articolo 8 che consente la derogabilità rispetto ai contratti collettivi. Si stabilisce infatti che i contratti collettivi nazionali possono essere derogati da “contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale”. Ma la cosa più importante è che questi accordi possono operare “anche in deroga alle disposizioni di legge“. Tale articolo, ribadisce il relatore, deve essere sempre l’ultima spiaggia da percorrere per il sindacalista.
Dopo una pausa ha preso parola FRANCESCO LAURIA, che ha introdotto l’importanza che ha avuto Don Milani per tutti noi: generazioni di sindacaliste e sindacalisti che hanno tratto e traggono tutt’ora ispirazione dal sacerdote fiorentino. Successivamente Lauria ci ha mostrato un filmato attinente la storia del centro studi.
Dal filmato è emerso che la Cisl nasce con la necessità di essere più preparati degli altri. Una storia di riscatto, impegno, denuncia e testimonianza, con la cultura che l’ha sempre fatta da padrone.
Il relatore ha dato importanti indicazioni su come è stata costruita la nostra Confederazione, sulla funzione del centro studi e sugli aspetti fondamentali dell’ autonomia, dell’ associazionismo della contrattazione e della formazione come scelta e massima aspirazione.
Con il relatore abbiamo avuto il piacere di visitare i padiglioni del centro studi intitolati a Eraldo Crea, Achille Grandi, Bruno Buozzi e Giuseppe Fanin.
Giovedì 28-Febbraio
La giornata si è aperta con il docente universitario esperto in comunicazione Alessandro Sorani che esordisce ricordandoci che il sindacato è 50% sapere e 50% saperlo spiegare.
Ognuno di noi ha uno stile ben preciso che va valorizzato!
PARLARE IN PUBBLICO CON PIU’ INTERLOCUTORI può essere schematizzato con le seguenti percentuali:
PENSO 100
DICO 70
CAPISCONO 40
RICORDANO 10
Nel parlare in pubblico è fondamentale essere brevi e concisi tenendo sempre conto del fatto che senza la forma giusta il contenuto non arriverà mai;
Durante una relazione verbale è importante usare pause per rafforzare il concetto, è utile rivolgersi a tutti e bisogna essere se stessi nell’ abito e nello stile;
Dal punto di vista della voce mai trascurare il tono, ritmo respiratorio la velocità e il timbro; E’ necesario che la gestualità non sia eccessiva, ma può essere molto utile se fatta “nel mio spazio” per rafforzare le tesi.
Sorani fa un accenno anche ai social e raccomanda di non abusarne, la comunicazione vincente è quella a raggio corto!
ESPOSIZIONE IN PUBBLICO
DI’ CHE STAI PER DIRLO 10%
DILLO% 70%
DI’ CHE LO HAI DETTO 20%
Il professore, chiudendo, spiega che l’interlocutore prima decide se ascoltare, e negli ultimi minuti decide se ricordare, pertanto la parte finale va sempre preparata al meglio.
SERGIO SPILLER dopo un excursus sulle sue esperienze personali fa emergere l’ importanza della contrattazione di I e II livello;
La contrattazione di primo livello va ad esercitare solidarietà tra i lavoratori ed omogeneità, mentre la contrattazione di II livello va esercitata fissando obiettivi il miglioramento delle condizioni dei lavoratori in base ai bisogni.
La contrattazione di primo e secondo livello è condizionata dalla politica, dall’ andamento economico e dalle innovazioni tecnologiche;
Quest’ ultima (II livello), nello specifico, è dinamica, evolutiva, consente partecipazione e coinvolgimento, interviene sulla creazione e distribuzione dei risultati aziendali, può essere innovativa se fondata su conoscenza dell’impresa e dei bisogni dei lavoratori.
Ogni contrattazione di secondo livello è a sé: non esiste un caso fotocopia abbinabile a tot.aziende.
I contenuti della contrattazione di secondo livello sono organizzazione del lavoro, orari conciliazione, formazione, professionalità, premi e Welfare che è sempre più trascurato;
La nostra organizzazione garantisce strumenti come Ocsel, Aida per studiare accordi di secondo livello stipulati in tutte le aziende, ma non trascura formazione e laboratori che liberano da ogni dubbio e incrementano conoscenza a riguardo.
VENERDI’ 1 MARZO 2019
Nell’ ultimo episodio di questo magnifico corso abbiamo incontrato Angelo Acquafresca che ha prima fatto un riepilogo su come siamo nati e cresciuti e poi ha spiegato ruoli e compiti dei delegati aziendali;
Il sindacato nasce in Italia nel 1906 con le “COMMISSIONI INTERNE”, i permessi sindacali come diritto universale vennero riconosciuti soltanto nel 1970, fino ad allora era soltanto la segreteria a tenere le trattative. Ogni quota associativa veniva pagata mensilmente, più avanti venne inserita la trattenuta in busta paga.
R.S.U. significa Rappresentanza Sindacale Unitaria. L’RSU è quindi l’insieme dei rappresentanti eletti da tutti lavoratori. L’RSU sostituisce l’RSA (Rappresentanza Sindacale Aziendale) che è invece eletta dai soli iscritti ad ogni singolo sindacato o nominata dalla segreteria. L’RSU è stata prevista dall’Accordo Interconfederale del 1993 tra CGIL, CISL e UIL e la Confindustria.
L’RSU è eletta indistintamente da tutti i lavoratori, a prescindere dalla tessera sindacale, l’RSA è invece eletta dagli iscritti del singolo sindacato e/o designata dall’organizzazione sindacale. Gran parte delle funzioni delle due rappresentanze sono simili ma esistono due fondamentali differenze: l’RSU, essendo eletta da tutti i lavoratori, ha la rappresentanza generale dei lavoratori e partecipa alla contrattazione aziendale; l’RSA, essendo eletta soltanto dagli iscritti, tutela soltanto gli iscritti a quel singolo sindacato, ad accordo raggiunto i non iscritti al sindacato hanno 10 giorni per impugnare il 30% delle firme per far sì che si arrivi ad un referendum.
SI RINGRAZIA DI CUORE LA SEGRETERIA PER LA BELLISSIMA ESPERIENZA VISSUTA.
Ivano Caiazzi