Fit-Cisl Lazio, oggi il seminario ‘Stazione Europa’ dedicato ai giovani: focus su AI Act e direttiva sui dipendenti delle piattaforme
Il segretario generale Marino Masucci: “Fondamentale muoversi con dimestichezza in un quadro di contesto sempre più importante per il mondo del lavoro”
Storia del Vecchio Continente, nascita dell’Unione europea, Istituzioni e atti comunitari, con un focus sulla direttiva sui dipendenti delle piattaforme e sul regolamento sull’intelligenza artificiale, recentemente approvato. Questi i temi che sono stati toccati nel corso del seminario formativo “‘Stazione Europa, il futuro dell’Ue tra diritti del lavoro e innovazione”, che la Fit-Cisl del Lazio ha dedicato al coordinamento Giovani questa mattina presso la sede, in via San Giovanni in Laterano, per un momento di approfondimento e riflessione sull’Europa, anche in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e del 9 giugno.
E’stato un momento di intenso dibattito tra i giovani del sindacato e la dottoressa Riccarda Lopetuso, che nel corso della mattinata ha illustrato la storia dell’Europa e dei suoi padri fondatori, per poi addentrarsi nel funzionamento del Parlamento e della Commissione e illustrare i dettagli dell’AI Act, il primo regolamento sull’intelligenza artificiale al mondo, che ha l’obiettivo di contemperare spinta all’innovazione e tutela della dignità e dei diritti. In conclusione, Lopetuso si è concentrata su un tema che riguarda da vicino il mondo dei Trasporti: la direttiva sui lavoratori delle piattaforme, che renderà più chiaro l’uso degli algoritmi nella gestione delle risorse umane e faciliterà il riconoscimento dello status di dipendente anche per i rider e i driver.
Per il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, “è fondamentale che chi rappresenta i lavoratori – soprattuto i giovani – si muova con dimestichezza all’interno del quadro di contesto europeo, sempre più importante per quanto riguarda i diritti e l’occupazione. Il dialogo e la reciproca conoscenza tra istituzioni europee e mondo del lavoro devono essere intensificate: siamo convinti di poter contribuire, con un’interazione ben orientata, alla costituzione di un modello sociale europeo virtuoso, che costituisca un’alternativa ai paradigmi neoliberisti”.