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Ama, Fit-Cisl Lazio: “Il 21 novembre prima convocazione del Comitato di partecipazione: novità importante”

“Istituito per la prima volta un luogo di ascolto della voce dei lavoratori, che conoscono da vicino le problematiche aziendali”

“E’stato convocato per lunedì, 21 novembre, il primo incontro del comitato di  partecipazione in Ama: è una novità importante, a cui miriamo e lavoriamo da lungo tempo. La grande novità riguarda il fatto che le parti si incontreranno in modo paritetico, per discutere coralmente delle problematiche aziendali e per individuare soluzioni comuni a partire dall’ascolto delle esperienze di chi opera effettivamente sul campo”.

E’quanto si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e del coordinatore regionale Igiene Ambientale della Fit-Cisl del Lazio, Massimiliano Gualandri, in cui si aggiunge che “per la prima volta, è stato istituito un luogo di ascolto di chi quotidianamente affronta, vive e conosce i punti di luce e di ombra della gestione dei rifiuti: i lavoratori. Crediamo e auspichiamo che il comitato sia un primo passo verso un modello di relazioni solidale e di reciproco coinvolgimento delle parti: riteniamo che un approccio semplicemente rivendicativo, ovvero basato su decisioni ‘calate dall’alto’ dalle aziende, ed eventualmente contestate dai sindacati, non sia adeguato a una realtà complessa e vasta come Ama. Un’azienda che è la più grande del settore in Europa, e che è attiva su una superficie, quella capitolina, molto estesa e variegata, dovrebbe avvalersi della voce di chi opera sul territorio: talvolta, per fare un esempio, il rallentamento dei mezzi di raccolta spesso non è dovuto alla congestione stradale, ma alla disposizione dei veicoli parcheggiati. Senza che venga ascoltata la voce di chi lavora sul posto, i piani organizzativi continueranno a peccare di astrattezza, non raggiungendo la totale efficienza”.

“Faremo tutto il possibile per fare in modo che questa sperimentazione dia buoni frutti, sia per i lavoratori che per l’efficienza dell’azienda e del servizio – concludono i sindacalisti -: va scardinata la visione secondo cui competitività aziendale e benessere e ascolto dei lavoratori sono elementi incompatibili tra di loro”.

 

 

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