Referendum Atac, Fit-Cisl Lazio: “Domani sit-in unitario al Campidoglio, trasporti sono bene pubblico e universale”
Il Segretario Generale Marino Masucci, che parteciperà alla seduta d’Aula capitolina: “In Italia l’87% delle aziende pubbliche fa utili: si deve coniugare universalità del servizio ed efficienza”
“Domani, a partire dalle ore 14.30, saremo in piazza del Campidoglio insieme ai lavoratori per ribadire, in un sit-in unitario con le altre organizzazioni confederali, un principio molto semplice: i Trasporti devono rimanere un bene pubblico e universale, e non devono essere subordinati a logiche privatistiche, orientate al profitto. Contestualmente, il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, prenderà parte alla seduta d’Aula del Campidoglio, avente come oggetto gli esiti del referendum consultivo dell’11 novembre 2018”.
E’quanto si legge in una nota della Segreteria Generale della Fit-Cisl del Lazio, in cui si aggiunge che “l’attuale emergenza Covid può e deve essere un’occasione per ripensare il sistema Trasportistico, essenziale sotto il profilo sia sociale che economico, nel senso dell’innovazione e della digitalizzazione. La mobilità sarà un comparto sempre più centrale, anche sotto il profilo delle profilazioni e dei dati, e non può essere lasciata in mano ai privati”.
Per il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, “nel rispettare le sentenze, ritentiamo che i numeri parlino chiaro: al referendum consultivo ha partecipato il 16,4% degli aventi diritto, più o meno un romano su 10. Inoltre, in Italia l’87% delle aziende pubbliche dei trasporti fa utili, che devono essere redistribuiti alla cittadinanza e non andare a beneficio di enti privati. Ci poniamo inoltre una domanda concreta: come potrebbe un’azienda privata, orientata esclusivamente al profitto, garantire il diritto della mobilità anche nelle periferie e nelle zone più disagiate, se rispondesse a semplici logiche legate al fatturato e non alla tutela del bene collettivo? L’universalità dei Trasporti, lo ribadiamo, è un fattore di democrazia, e anche sul territorio va vinta la sfida di avere una mobilità pubblica ed efficiente, in grado di programmare servizi di qualità e buona occupazione. Come dimostrato empiricamente anche dal Professor Massimo Florio, Professore di Economia pubblica dell’Università di Milano in un libro magistrale, ‘liberalizzazione’ non è automaticamente sinonimo di funzionalità”.