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Fit-Cisl Lazio, il 4 ottobre a Greccio l’evento “La tutela degli ultimi. Il messaggio di San Francesco e Don Milani e l’azione sindacale”  

 “La tutela degli ultimi. Il messaggio di San Francesco e Don Milani e l’azione sindacale”.

E’questo il titolo dell’evento organizzato dalla Fit-Cisl del Lazio per mercoledì 4 ottobre, a partire dalle ore 10.30, all’Oasi di Greccio, nel reatino, nei pressi del santuario del luogo: fondato da San Francesco, l’eremo di Greccio è il luogo in cui il patrono d’Italia inventò il presepe, di cui nel 2023 ricorrono gli 800 anni. Anche la scelta della data non è casuale: il 4 ottobre è infatti il Giorno di San Francesco, solennità civile  per la pace, per la fraternità e il dialogo. Nel corso di quest’anno cade anche l’anniversario della nascita di Don Milani, il maestro, sacerdote e libero pensatore che ha segnato un’epoca. È da queste due figure che il sindacato intende trarre ispirazione nel corso dell’evento per rafforzare la propria azione a tutela dei più deboli.

La mattinata si aprirà con un’introduzione del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, sulle motivazioni alla base dell’evento. Successivamente il professor Riccardo Cesari, ordinario  dell’Università di Bologna e membro del consiglio dell’Ivass, illustrerà i contenuti del suo libro ‘Hai nascosto queste cose ai sapienti. Don Lorenzo Milani, vita e parole per spiriti liberi’. A raccogliere le suggestioni della presentazione del volume, saranno il Vescovo di Rieti, S.E. Vito Piccinonna; Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio; Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl nazionale;  Enzo Marrafino, formatore della Fondazione Tarantelli-Centro Studi Cisl e Valdemaro Baldi, avvocato e scrittore del saggio “Affinità e convergenze: Francesco D’Assisi, Don Lorenzo Milani, Papa Francesco”. Per  Masucci, “il convegno sarà l’occasione per fare in modo che il sindacato rifletta sull’immensa forza propulsiva che il pensiero, l’azione e le scelte di vita di San Francesco e Don Milani hanno avuto, facendo in modo che non siano disperse. In questo senso, anche chi fa sindacato deve rinnovare quotidianamente una determinazione che è quasi una vocazione, l’obiettivo finale delle nostre azioni: costruire una società basata sulla giustizia e fare in modo che nessuno si senta solo, che nessuno sia lasciato indietro”.

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