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Ama è una “barca senza timone”: Masucci e Gualandri intervistati da Rainews

Ama è una “barca senza timone”: Masucci e Gualandri intervistati da Rainews

Ama è una “barca senza timone” se l’amministrazione capitolina, invece di aiutarla, ne alimenta la fragilità. È quanto ha spiegato il Segretario Generale della Fit-Cisl Lazio, Marino Masucci, ai microfoni di Rainews. Il sindacalista è stato intervistato da Luca Gaballo, che lo ha raggiunto nella sede di via San Giovanni in Laterano per avere maggiori lumi sulla situazione che attraversa la più grande azienda italiana del settore, il cui destino è a rischio a causa della mancata approvazione del bilancio da parte del Campidoglio.

“Le linee di credito sono bloccate, siamo preoccupati per il pagamento degli stipendi ai dipendenti dopo il mese di dicembre”, ha detto Masucci, aggiungendo che “i lavoratori, spesso identificati dalla cittadinanza con l’azienda, diventano i capri espiatori di una situazione in cui non hanno alcuna responsabilità. Il recente episodio di lancio di uova nei confronti di alcuni operatori Ama lo dimostra”.

Per il sindacalista “a Roma sul tema rifiuti esiste un gap tecnologico notevole con altri territori, e non recuperabile in poco tempo: siamo figli della cultura della ‘discarica’”. “Ciò che dovrebbe essere fatto nel breve termine – ha aggiunto – è la creazione di un unico centro gestionale e decisionale: i ‘rimpalli’ di responsabilità tra Regione e Comune, che hanno peraltro diversi colori politici, non è certo di aiuto nell’elaborazione di un piano di impiantistica strategico e lungimirante, di cui la città avrebbe disperato bisogno”. Masucci ha inoltre commentato il “vento” di privatizzazioni che sembra soffiare nell’ultimo periodo, spiegando che “la gestione in mano ai privati non sempre è sinonimo di ‘miglioria’: anzi, eminenti studi empirici dimostrano che spesso ha danneggiato la qualità del servizio e dell’occupazione, rappresentando più una ‘svendita’ che un’innovazione”.

La parola è poi passata al coordinatore regionale Igiene Ambientale Fit-Cisl Lazio, Massimiliano Gualandri, il quale ha spiegato che “Ama vive in un costante stato di emergenza e criticità dovuto alla mancanza di impianti e alla loro conseguente saturazione”. Il “pur lodevole impegno sul tema della differenziata”, ha aggiunto, “si scontra con la realtà di un’azienda in drammatica carenza di organico: negli ultimi dieci anni il numero di lavoratori di Ama è diminuito a causa delle fuoriuscite e della presenza di lavoratori che, nel corso del tempo, sono diventati inidonei alla mansione”.

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