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Gig Economy, Masucci: “Recente sentenza è passo importante per i lavoratori delle piattaforme”

“Sul territorio, complice la pandemia, sono sempre di più le persone per che basano la sussistenza di intere famiglie sulle loro attività: importante andare verso la subordinazione”

“Un importante passo avanti per i lavoratori della Gig Economy: la recente sentenza della Corte suprema di Londra, riguardante gli autisti di un app che è uno dei colossi del settore, introduce finalmente principi di parasubordinazione in un’area occupazionale che, nel Lazio come altrove, non può e non deve restare ambito di scarse tutele. Sul territorio, complice la pandemia, sono sempre di più le persone che non considerano la loro attività per le piattaforme un ‘lavoretto’, ma che al contrario basano su essa la sussistenza delle loro famiglie”.

E’quanto dichiara il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, aggiungendo che “va sfatato al più presto il mito dell’ ‘auto-imprenditorialità’ di persone che hanno il legittimo diritto a veder riconosciute ferie, malattie e permessi, e che, lungi dall’essere piccoli impresari, fanno parte di una frontiera del lavoro particolarmente fragile, vulnerabile e con scarso potere contrattuale”.

“Per questi motivi – conclude il sindacalista – ci stiamo impegnando pragmaticamente, nell’ambito di iniziative della nostra federazione nazionale e con attività specifiche sul territorio, a diffondere tra i lavoratori la consapevolezza dei loro diritti, e la coscienza del fatto che tramite l’unione si possono raggiungere importanti conquiste. Al contempo, riteniamo fondamentale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul comportamento delle piattaforme: il consumo critico, che sostenga le realtà più virtuose nei confronti dei lavoratori, potrebbe e dovrebbe essere un elemento importante”.

 

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