Roma Metropolitane, Fit-Cisl Lazio: “Oggi in assemblea emersa tensione lavoratori, domani incontro su Fis”
“Pretendiamo risposte da Campidoglio e azienda sull’odissea che stanno vivendo 137 famiglie”
“Domattina, alle ore 11, si terrà un incontro con il management di Roma Metropolitane per l’esame congiunto della richiesta di Fis per Covid per i dipendenti, di cui ci è giunta notizia ieri. Sarà l’occasione per fare presente che l’odissea che stanno vivendo 137 famiglie di dipendenti, peraltro altamente qualificati, è insostenibile e incomprensibile, e che siamo quantomeno perplessi sulla richiesta di attivazione degli ammortizzatori sociali causa Coronavirus, a quasi un anno dall’inizio della pandemia. Oggi si è tenuta un’assemblea dei lavoratori, indetta dalle Rsa dei sindacati confederali, nel corso della quale è emersa tensione, rabbia e sconforto”.
E’quanto rendono noto il Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Luigi Benedetti, segretario regionale responsabile del dipartimento Logistica, Viabilità e Ambiente della Fit-Cisl del Lazio, Danilo Lorenzi, della Fit-Cisl del Lazio, e Vincenzo Ceravolo, Rsa Roma Metropolitane per la Fit-Cisl del Lazio, aggiungendo che “nel mese di dicembre abbiamo inoltrato una richiesta di incontro al Campidoglio e all’azienda, per capire quale strategia industriale sia stata elaborata a sostegno di un’azienda che, occupandosi dei lavori per la metro C e della circolazione in sicurezza delle linee A e B, è molto importante per la mobilità della Capitale, e per fare il punto sul futuro di più di cento famiglie. A tutt’oggi, non abbiamo ancora nessuna risposta, e la nostra preoccupazione per la sostenibilità economica dell’azienda, che già alla fine di marzo potrebbe essere compromessa, aumenta. E’arrivato il momento di comprendere quali siano i disegni per il futuro di Roma Metropolitane, e se questi disegni esistono: finora non abbiamo fatto altro che cercare soluzioni tampone, necessarie per i lavoratori, ma non risolutive. Pretendiamo di vedere una luce, di capire se ci sia o meno una strategia per questa azienda, che rischia la deriva: altrimenti a farne le spese saranno troppi lavoratori, e l’intera città di Roma. Nonostante ogni tentativo di rassicurazione, infatti, un’azienda sull’orlo del fallimento e con i lavoratori in Fis non può che offrire servizi insufficienti al sistema trasportistico della Capitale”.