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Appalti AMA: altra ondata di licenziamenti, in 150 a rischio altra riduzione dei servizi nel porta a porta per le utenze non domestiche

“Dopo un 2020 tragico, che ha portato al licenziamento di oltre 200 lavoratori negli appalti per la raccolta porta a porta delle utenze non domestiche, AMA taglia di un altro 30% le risorse negli 8 lotti in scadenza. Una macelleria sociale che evidentemente rientra in un progetto politico e che produrrà un pesantissimo contraccolpo ai servizi offerti alla comunità, già gravemente compromesso in questo anno difficile”. Con una nota, Giancarlo Cenciarelli, Luigi Benedetti e Massimo Cicco – per Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio – denunciano l’ennesima ondata di licenziamenti causata da quelle che definiscono “scelte scellerate, tagli sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori”. “AMA – aggiungono i sindacalisti – in violazione del contratto, non permette ai sindacati di esercitare il proprio ruolo a tutela della trasparenza e della legalità. Lo fa sulle promozioni allegre e continua a farlo sugli appalti, interrompendo un percorso che, tra mille difficoltà, aveva quantomeno permesso un minimo di governo delle internalizzazioni improvvisate dall’Amministratore Unico Stefano Zaghis, che per far quadrare i conti mette in strada altre 150 famiglie, mentre il servizio va a rotoli a causa delle lungaggini nel percorso assunzionale, continuano ad andare in pensione quasi 200 lavoratrici e lavoratori ogni anno, e chi resta ha un’età media altissima e soffre un’esplosione delle malattie professionali”. “Torneremo in piazza per difendere i principi di quel patto che due anni fa stringemmo con la Sindaca Virginia Raggi – concludono Cenciarelli, Benedetti e Cicco – e che poi è naufragato per assenza di progettualità e, a quanto vediamo, di responsabilità sociale rispetto alle pesantissime ricadute di scelte prese con una leggerezza disarmante”.

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