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 Ama, Masucci: “Bene sindaco su termovalorizzatore, importante introdurre dinamiche partecipative”

“Nel corso dell’incontro ‘Idee x Roma Capitale europea’ che si è tenuto ieri a Roma, il sindaco Roberto Gualtieri ha confermato la volontà di dotare la città di un termovalorizzatore di ultima generazione, risolvendo così un problema impiantistico che rallenta la gestione dei rifiuti e ci spinge a portarli altrove, con la conseguente  spesa annua di 180 milioni di euro per la collettività: si tratta per noi di una buona notizia, adesso va fatto tutto il possibile per rendere l’azienda dei rifiuti più grande d’Europa efficiente a ogni livello. Con i giusti passi, le potenzialità per il rilancio sono straordinarie”.

E’quanto si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, in cui si aggiunge che “accogliamo positivamente anche il fatto che il sindaco e l’assessore all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, abbiano espresso la loro fiducia in migliaia di lavoratori di Ama, che spesso diventano capri espiatori di situazioni di cui non hanno responsabilità. Al tempo stesso, hanno confermato una tesi che ribadiamo da tempo: è importante che un’azienda che eroga servizi essenziali, quale Ama, resti pubblica. Sarebbe miope affidare ai privati, che in quanto tali sono subordinati alla sola logica del profitto, la gestione di prestazioni che riguardano la vita di tutti i cittadini. La sfida da vincere, in questo senso, è una: parallelamente alla risoluzione dei problemi riguardanti l’impiantistica, è fondamentale smettere di concepire l’azienda come un ‘carrozzone’, in cui migliaia di lavoratori, il management, le istituzioni e i cittadini sono ‘slegati’, talvolta in conflitto. E’necessario introdurre concretamente dinamiche partecipative, di coinvolgimento e di responsabilizzazione di tutte le parti: per il rilancio di una partecipata così ampia e complessa serve un cambiamento delle dinamiche di interazione, una riforma che coinvolga ogni aspetto, da quello organizzativo a quello finanziario e industriale, fino a quello delle interrelazioni. La chiave è iniziare a ragionare in termini di valorizzazione di tutte le parti, a partire e dall’ascolto dei lavoratori, primi conoscitori dei processi produttivi”.

 

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