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Consiglio Generale Fit-Cisl Lazio, il sociologo Stefano Allievi sfata i ‘falsi’ miti sull’immigrazione

  • Ama

Il Segretario Generale Fit-Cisl di Roma e Lazio, Marino Masucci: “importante approfondire, dati alla mano, i temi di più importante attualità”

Di fronte al fenomeno dell’immigrazione non si può mettere la testa sotto la sabbia né avere un atteggiamento di pura ostilità e paura: vanno trovate soluzioni di buon senso, basate sullo studio e sull’approfondimento dei falsi miti e dei dati reali che sottendono i luoghi comuni.
E’ questo il senso dell’intervento del sociologo e professore dell’Università di Padova, Stefano Allievi, al Consiglio Generale in versione seminariale della Fit-Cisl di Roma e Lazio, che si è tenuto oggi al Centro Studi della Fit-Cisl nazionale, in via degli Anamari 20.
Autore di numerosi libri sul tema dell’immigrazione, Allievi ha descritto come la mobilità si sia trasformata nel corso dei secoli e quali siano le sue attuali caratteristiche, analizzando i principali motivi per cui avvengono le migrazioni: dalla differenza nel reddito pro-capite, al cambiamento climatico e alle dinamiche demografiche. Il sociologo  ha inoltre illustrato in modo concreto, semplice ed efficace una serie di dati e numeri che dimostrano come la questione sia affrontata spesso in modo superficiale e poco ragionato.
Per il Segretario Generale della Fit-Cisl di Roma e Lazio, Marino Masucci, “nell’argomentare e nel ricercare soluzioni non dobbiamo basarci sulla semplice percezione ‘emotiva’ ma sullo studio, sulla statistica, sull’approfondimento. Crediamo che sia preciso ruolo di un’organizzazione sindacale costruire una piattaforma propositiva che si basi su una robusta analisi delle questioni che riteniamo prioritarie. Il tema dell’immigrazione sembra macroscopico e ‘lontano’, ma in realtà ci riguarda da vicino: sono molti i lavoratori immigrati nel nostro comparto, soprattutto nell’area contrattuale Merci e Logistica”.
“La domanda che vogliamo porre e porci – ha proseguito Masucci – è la seguente: il problema dell’Italia sono i migranti o la scarsa crescita, il nanismo produttivo, la mancanza di prospettive per i giovani, il drastico calo demografico, le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza? Riteniamo che la risposta sia scontata”.

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