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Cimiteri Roma, Masucci: “Lavoratori e cittadinanza in condizioni inaccettabili, domani incontro con Ama”

“Serve una fortissima alleanza per restituire dignità rapidamente al settore”

“Domani mattina si terrà un incontro con i vertici Ama sulla situazione riguardante i cimiteri di Roma: la situazione degradante in cui versano i servizi cimiteriali Capitolini non è altro che l’ennesima, sconsolante conseguenza della gestione della partecipata Ama negli ultimi anni: anni di incomprensibile e inaccettabile immobilismo, che ricade sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini. Come ripetiamo dal 2019, anno in cui abbiamo proposto un ‘Patto per il decoro’ di Roma, siamo convinti che soltanto con una fortissima alleanza tra Campidoglio, management e sindacato potremmo risollevare una situazione ormai profondamente critica. Si deve ripartire dal rispetto dei lavoratori e dei cittadini, mettendo i primi in condizione di operare in maniera dignitosa, e i secondi in grado di ottenere servizi degni”.

E’quanto si legge in una nota del Segretario Generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, in cui si aggiunge che “il servizio cimiteriale, come quello dei rifiuti, deve essere oggetto di un preciso piano strategico, che preveda assunzioni, l’ampliamento degli impianti per le cremazioni e degli investimenti per le strutture cimiteriali, oltre a un piano di digitalizzazione che permetta un iter di snellimento burocratico  e che renda possibile all’utenza di svolgere online determinate pratiche, come ad esempio l’acquisto dei loculi. Siamo da anni in attesa dello sblocco delle assunzioni di 20 operatori  tecnico-cimiteriali, un numero che sarebbe comunque insufficiente per far fronte alla situazione. E’ inaccettabile che per la cittadinanza in lutto si aggiungano ulteriori, terribili criticità, e sottolineiamo che anche i lavoratori dei cimiteri, alle prese con l’aumento della mortalità causato dalla pandemia e con carichi di lavoro insostenibili, sono inquadrati con il contratto Utilitalia funerario, svolgendo un lavoro estremamente pesante, svolto per lo più manualmente, per uno stipendio medio di mille euro al mese. Si tratta di persone che operano in condizioni raccapriccianti, con ritmi di lavoro insostenibili: per fare un esempio ci sono squadre di lavoro che, nei giorni scorsi, hanno effettuato oltre 50 operazioni cimiteriali in un solo giorno. La dignità di chi muore passa anche dalla dignità di chi si occupa dei defunti: il sistema e le strategie vanno assolutamente ripensate, con rapidità ed efficienza, a beneficio dell’intera collettività”.

 

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